Carmagnola
|In base ai documenti, la città di Carmagnola (28.000 abitanti circa) nasce intorno al Novecento dopo Cristo, quando un gruppo di contadini fonda una città nel territorio controllato dal Casato degli Arduini, signori della Marca di Torino. Sotto tale famiglia, sopratutto con il ramo Del Vasto, marchesi di Saluzzo la città cresce di dimensione, dotandosi di mura e castello. Dopo la decadenza dei marchesi di Saluzzo e l’occupazione francese, la città viene conquistata da Carlo Emanuele I, che nel 1588 la strappa alla guarnigione transalpina. Da quel momento, la città rimarrà legata ai Savoia, nonostante qualche breve momento di presenza straniera, come l’invasione del 1690 ad opera del francese Catinat, scacciato l’anno dopo da Vittorio Emanuele. Studiando la storia, si scopre così come il nome di Carmagnola sia legato alla carmagnola (carmagnole in francese) la giacca da lavoro adottato come divisa dai sanculotti, gli elementi più estremisti della Rivoluzione Francese. Per alcuni studiosi, il nome è a sua volta derivato dalle tute da lavoro degli operai che confezionavano il vestito, mentre altri tirano in ballo la canapa usata come materia prima. Comunque sia, il termine carmagnola rimane legato agli ideali senza compromessi della Rivoluzione, immortalato in un canti e danze. Gli amanti del buon cibo possono visitare la città durante la Sagra del peperone: in calendario tra la fine di agosto, mette al centro il gustoso peperone locale, declinato in diversi piatti. Altro protagonista della cucina locale è il coniglio grigio di Carmagnola. Le carni di questo antica razza di coniglio piemontese sono servite dai ristoranti, mentre il suo pelo diviene materia di cappotti e cappelli molto ricercati. A chi invece ama la storia è dedicata la visita (almeno virtuale) all’antica sinagoga. Creata nel ‘600 con i fondi dell’allora fiorente comunità ebraica, è un bell’edificio in ricco stile barocco, il cui arredamento è uno degli esemplari migliori di arte ebraica nella Penisola italiana.