Torino, città dei misteri
|Che il capoluogo piemontese sia una città ricca di misteri e segreti è evidente se si pensa che financo le sue origini sono avvolte dalla leggenda. Se infatti gli storici ci insegnano che è stata eretta dai Romani, un’ipotesi più fantasiosa ma anche più affascinante vuole che sia stata fondata dal mitico Fetonte proveniente dall’Egitto. Per la sua posizione geografica è considerata un vertice di due triangoli, uno di magia nera insieme a Londra e San Francisco e l’altro di magia bianca con Lione e Praga. Luoghi della città con notevole carica esoterica sono numerosi e non sarebbero sufficiente un volume per descriverli tutti vogliamo pertanto accennare in questo brevo articolo al Palazzo Trucchi di Levaldigi e al suo famoso “Portone del diavolo” il cui nome è già tutto un programma. La leggenda vuole che tale nome gli sia derivato dal fatto che il portone fu issato sui cardini di notte in modo da evitare curiosi fra gli abitanti che si chiedevano della provenienza di tanti soldi per costruire questo ed altri imponenti edifici.
Il fatto però che fosse stato all’insaputa di tutti e la mattina fosse già in posizione mentre la sera prima non c’era nulla fa alimentato la leggenda che fosse stato posato dal diavolo in persona. D’altra parte il battente in bronzo che raffigura Satana con tanto di corna e bocca spalancata per permettere a due serpenti di uscire da essa per scrutare i passanti non aiuta di certo a smentire la diceria. Ad aggiungersi alla cattiva fama dell’edificio due delitti commessi al suo interno e rimasti insoluti. La pugnalata che uccise la ballerina Emma Cochet durante un ballo in maschera e l’assassinio di un soldato francese che entrato nel palazzo non ne usci mai più senza essere ritrovato se non 20 anni dopo i fatti quando se ne scopri il cadavere in un intercapedine del muro durante lavori di ristrutturazione.
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