Primo maggio di tensioni e scontri a Torino
|Primo maggio all’insegna della tensione e delle cariche da parte della polizia a Torino. Il capoluogo piemontese, dopo gli scontri che hanno accompagnato la visita del ministro del Welfare Elsa Fornero, è quindi tornato alla ribalta della cronaca, confermando così l’esistenza di profonde lacerazioni del tessuto sociale causate dalla forte crisi che sta colpendo la metropoli piemontese. Ma veniamo alla cronaca odierna che va visto militanti dei centri sociali opporsi alle forze di polizia durante il corteo istituzionale dei sindacati a cui ha partecipato anche il sindaco del capoluogo piemontese Piero Fassino. Proprio la sua presenza è stata l’oggetto della protesta da parte di una cinquantina di attivisti dei centri sociali, passati, in pochi minuti dalle parole offensive alle maniere forti.
Secondo il rapporto della polizia gli aderenti ai centri sociali sono sbucati da una traversa di Via Po, dove stava transitando il corteo istituzionale, provando a rompere in due tronconi la manifestazione. L’impatto con la polizia è stato violento, tra urla e scoppi di bombe carta. Gli agenti si sono fatti largo spingendo i manifestanti con gli scudi e colpendoli con i manganelli. Dopo la carica delle forze dell’ordine i giovani dei centri sociali si sono dispersi nelle strade laterali, inseguiti dalla polizia. Il loro allontanamento non è bastato a Fassino per evitare altre contestazioni. Non appena infatti dal palco del comizio si è udita la voce dello speaker che annunciava l’intervento del sindaco, si sono subito alzati insulti e fischi. Gli operati torinesi non hanno minimamente intenzione di perdonare a Fassino l’atteggiamento compiacente tenuto dagli enti locali con Fiat.